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Trofeo delle Province Venete - KINDERIADI 2013
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Gir. BF: TREVISO - VICENZA 0-3 - Vicenza strappa i 3 punti ma é fuori dalle semifinali

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TREVISO - VICENZA 0-3 (19-25; 26-28; 20-25)

 

TREVISO: Albrizio, Bandiera, Brunetta, Da Lozzo, Maccari, Possamai, Pizzolato, Marchetti, Braido, Dal Fabbro, Alberton. Ne: Ceolin. All: Veronica Tonon. 2° all: Carla Busetti. 3° all: Sara Lorenzon.

VICENZA: Borriero, Comacchio, Formilan, Leonardi, Ruda, Zanguio, Bogosavljevic. Ne: Giunta, Grigolato, Parisi, Subic. All: Elena Carboniero. 2° all: Ilaria Giatti. 3° all: Rita Dallafina.

 

ARBITRI: Tobia Solimeno di Rovigo e Paolo Penzo di Venezia.

 

TORRI DI QUARTESOLO - L'ultima gara del Girone B della fase di qualificazione femminile andava in scena al "Ceroni", dove Treviso e Vicenza, entrambe a quota 2, cercavano i tre punti che potevano significare semifinali se accompagnati da buone nuove provenienti da Marola, sede dell'altra sfida del raggruppamento fra Verona e Trento, rispettivamente a 5 e a 3. Nonostante un avvio ad handicap (0-4), Treviso torna in linea di galleggiamento appena salpata la nave del match, pur rimanendo dietro nel punteggio anche a causa del capitano vicentino Elisa Maria Zanguio, autrice fin da subito di punti importanti. La gara è un'autentica altalena di gioco ed emozioni, tradotta in un elastico dal tabellone: sul 12-15, Tonon chiama il secondo time out per provare a risalire una corrente resa fortissima dai muri di Giulia Borriero e dall'ottima distribuzione di Erica Leonardi. Sul 15-20, Vicenza imprime l'ultima accelerazione al parziale, chiuso 19-25 al primo set ball dall'ace di Formilan. A campi invertiti, a farla da padrona sono le difficoltà in ricezione delle due formazioni, complici battute float dalle traiettorie insidiose. Ne scaturisce un avvio di secondo periodo equilibrato, e spezzato dal primo maxibreak biancorosso, 0-6, sul turno dai 9 metri di Ruda. Vicenza ha imbottito il cuscino, ma sul rientro della selezione della Marca non può dormire sonni tranquilli: dall'8-13 si passa all'11-13 prima che Comacchio interrompa l'emorragia. È sempre Elena Ruda alla mano a fare il bello e il cattivo tempo: sue le firme che riportano la truppa di Carboniero al +5, per un tentativo di fuga subito rintuzzato dai due ace consecutivi di Alessia Possamai. L'ultimo rettilineo, Treviso e Vicenza lo imboccano sul 23-23. La volata è tiratissima: Treviso annulla un set ball prima di vedersene a propria volta annullare uno, e si va avanti fino al 26 pari; Ruda gioca di fioretto mandando Comacchio a servire per set e match, vedendosi nobilitata dalla battuta vincente della 24 del Palladio. Nel frattempo, Trento vince il primo 23-25 con Verona, e per Vicenza l'unica chance di qualificazione alle semifinali è il bottino pieno unito alla rimonta scaligera. Zanguio e compagne fanno il proprio, costruendo il terzo set su un'uscita dai blocchi fulminante (2-11) che si rivelerà decisiva; Tonon tenta di spronare le sue, ma l'inerzia sembra ormai segnata: si cambia campo su una forbice aperta fino alla doppia cifra, e a poco serve la pur veemente reazione trevigiana (8-15 prima e 19-21 poi) guidata dalla rientrante Braido e stoppata all'ultimo tentativo utile da capitan Zanguio. Finisce 20-25 sulla parallela di Comacchio, ma non basta: Trento batte Verona 2-1 e si conquista un posto tra le prime quattro delle Kinderiadi 2013.

 

Veronica Tonon (allenatrice Treviso): «E' stata una partita combattuta, anche se abbiamo subito una sconfitta abbastanza pesante, perché era comunque fondamentale vincere per sperare di giocarci domani un'eventuale semifinale. Quest'anno, purtroppo, non è andata benissimo; ma rimane in ogni caso un'esperienza positiva per le ragazze». Vai all'intervista di Veronica Tonon

 

Elena Carboniero (allenatrice Vicenza): «Mi spiace per il risultato finale del torneo perché, considerando la squadra nel suo insieme, secondo me avrebbe avuto i numeri per essere tra le prime quattro. Contro Treviso abbiamo dimostrato un po' più di gioco, un po' più di qualità in quei fondamentali che ci sono mancati nelle altre partite che alla fine hanno fatto la differenza; i nostri break di vantaggio sono stati dovuti alla nostra efficacia in battuta, che era il fondamentale che avrebbe potuto contraddistinguerci, ed è un fondamentale che è mancato, appunto, nelle altre gare». Vai all'intervista di Elena Carboniero